Il 44enne milanese responsabile dell’omicidio dell’attrice hard è stato vittima di un episodio di violenza dietro le sbarre.
Davide Fontana non sta scontando pacificamente la sua condanna a trent’anni di carcere, arrivata per l’omicidio di Carol Maltesi, uccisa e poi fatta a pezzi. Il compagno di cella del 44enne, infatti, lo ha attaccato nella notte e, probabilmente, lo ha fatto per punirlo per quello che ha fatto all’attrice hard.
Fontana è stato trasferito dal penitenziario di Busto Arsizio a quello di Pavia nel reparto di alta sicurezza nel tentativo di proteggerlo dagli altri detenuti. La sua “nuova casa” ospita molti altri “sex offender” che, quindi, non dovrebbero aggredirlo.
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Colpito alla testa
Le urla di Davide Fontana hanno allertato le guardie del penitenziario di Busto Arsizio durante la notte. L’ex banchiere e food blogger, infatti, stava venendo ripetutamente colpito alla testa dal suo compagno di cella che, con una penna, gli ha procurato numerose echimosi. Il 44enne è stato portato in infermeria.
Quella subita dal killer di Carol Maltesi è una punizione “interna” che segue le famose regole non scritte del carcere. Molto spesso, infatti, chi compie un crimine contro vittime indifese come donne e bambini non se la passa bene dietro le sbarre.